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App "Immuni" e braccialetto elettronico. Cosa rischiamo? Sarà davvero utile contro il Coronavirus?

il governo italiano, per avviare con maggior serenità la FASE 2, ha emesso un'ordinanza con n. 10 del 16 aprile 2020, per l'utilizzo di un’App di contact tracing. L'applicazione si chiama “Immuni” e dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:


- Installazione gratuita e volontaria (ma se non s'installa ci potrebbero essere limitazioni agli spostamenti). - Utilizzo del bluetooth per rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro e in futuro si potrebbe aggiornare con un pacchetto di geolocalizzazione come google maps. - Registrazione di informazioni anagrafiche e cliniche su un “diario clinico” che l’utente deve aggiornare quotidianamente - Registrazione dei contatti sullo smartphone - Trasmissione cifrata dei dati ad un server - Valutazione algoritmica dei contatti e notifica di un messaggio ai potenziali contagiati.

Prodotta dal Centro Medico Santagostino, insieme con Bending Spoors, l'app in questione è stata valutata dal Copasir (Il comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica) che ha espresso forti dubbi sulla sua efficacia e sulla sicurezza dei dati personali inseriti dagli utenti. In particolare il governo afferma che i dati saranno trattati in anonimato ma la realtà è ben diversa, perchè non è necessario avere il nome e il cognome di una persona per identificarla. Alcuni dati potrebbero tranquillamente ricondurre ad una determinata persona. Qui potete trovare il sito dell'azenda produttrice dell'app: https://bendingspoons.com/spa.html.

In Italia vige una legge della privacy tra le più dure d'Europa, ma proprio a causa di quest'emergenza da Coronavirus saltano tutti gli schermi e si parla addirittura di braccialetto elettronico per persone che non hanno smartphone, come gli anziani. Il braccialetto elettronico nel caso in cui sarà diffuso avrà le medesime funzioni dell'app e bisognerà capire come dovranno essere inseriti i dati sullo stato di salute etc, quotidianamente.


Il garante per la privacy sembra in queste ore, si sia già espresso negativamente ma lo sapremo al prossimo decreto del 4 di maggio, quando inizierà la fase due.

L'applicazione si troverà in futuro su PLAY STORE ANDROID o APP STORE per APPLE e dovrebbe essere disponibile per tutti a partire da MAGGIO. Tuttavia occorre farsi necessariamente alcune domande: Dove troverà il governo i soldi per i braccialetti elettronici, dal momento in cui non erano disponibili nemmeno per i carcerati che avrebbero con il loro utilizzo, potuto scontare misure alternative alla detenzione? Arriveranno come le mascherine (in piena emergenza), e gli italiani saranno costretti ad acquistarli a loro spese pur di poter uscire di casa?... Prima di utilizzare l'app verrà creato un serio database di tutti gli italiani ed i clandestini, a seguito di tampone?... L'app funzionerà se in pochi hanno ricevuto il tampone e quindi senza sapere chi è asintomatico o meno?...

L'utilizzo dell'applicazione in teoria potrebbe funzionare (come è successo in Korea, dando ottimi risultati), ma prima di mettere in atto un piano simile ci vogliono garanzie e certezze. Dove sono i tamponi per tutti?... La nostra privacy sarà davvero al sicuro?... E la domanda più importante, anche i nostri bambini, i nostri disabili e i nostri minori la utilizzeranno?...

Ancora troppe domande ci impongono una riflessione più lunga, assieme ad uno sviluppo più appropriato e meno affrettato di quello effettuato fino ad oggi dalle ben 15 task force nominate dal governo.


Nicola Scillitani

Per InVeritas Press

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