Il commercio locale ed in particolare quello della ristorazione è stato troppo penalizzato. A manifestare grande preoccupazione è Arianna Bertuccelli, presidente del CII (Comitato Imprenditori Artigiani).
Sembra che il Sars-CoV2 sia un virus settoriale, che ama girare solo per bar e ristoranti. Certo, bere un caffè al bar, o mangiare una pizza, può non essere un servizio primario per alcuni, ma per chi si trova dietro al bancone è più che essenziale. Spesso ci si dimentica che questo settore sfama migliaia di famiglie in tutta la nazione e contribuisce in maniera positiva al PIL del paese, eppure con gli ultimi DPCM ad essere penalizzati in maniera eccessiva sono stati proprio questi lavoratori.
Si è pensato che per evitare gli assembramenti giovanili sarebbe stato utile chiudere i luoghi di ritrovo, ma non si è pensato a rafforzare davvero i controlli atti a far rispettare le norme preventive. E' stato semplice multare una persona senza mascherina in una spiaggia deserta, e non decine di giovani intenti a fare l'aperitivo il sabato sera.
Tanti settori hanno dovuto mettersi in regola secondo le nuove normative anti - contagio, con barriere protettive, gel igienizzanti e prodotti sanificanti, compilando documenti su documenti e spendendo diverso denaro che oggi scarseggia, solo per ritrovarsi poi nuovamente chiusi del tutto o fortemente impediti nello svolgimento della propria attività.
Tutto purtroppo a favore delle grandi multinazionali di E-Commerce, che contrariamente alla crisi del commercio locale, hanno incrementato a dismisura la vendita on-line dei loro prodotti.
Una situazione secondo Bertuccelli, insostenibile, che andrebbe gestita in maniera diversa, in primis sospendendo qualsiasi tipo di tassazione fino alla fine dell'emergenza e poi con dei sussidi rapidi e reali atti a permettere ai lavoratori interessanti dallo stop, di sopravvivere.
Qui pubblichiamo il videomessaggio del presidente del Comitato Imprenditori Artigiani.
