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Dosi di vaccino ogni 3-4 mesi. Bassetti: "Ci dobbiamo abituare". L'Ema però frena.

Non saranno contenti coloro che soffrono di belonefobia, ossia quelle persone che hanno una forte paura patologica nei confronti di aghi, spilli e qualunque oggetto tagliente o acuminato. La 4a dose oggi, sembra molto vicina.


di Nicola Scillitani


Se in Israele ha già aperto la campagna per la 4a dose di vaccino Anti-Covid, l'Italia ci pensa seriamente e per marzo - aprile potrebbe arrivare per tutti.


Questa volta però è il capo della strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavalleri ad arricciare il naso: "Ad oggi non abbiamo dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ciò che è certo, è che non possiamo continuare così, con una dose ogni 3-4 mesi".


Sebbene il vaccino secondo la scienza, abbia una vera utilità per evitare l'ospedalizzazione, l'iniezione di farmaci seppur controllati e sicuri, alla lunga potrebbe essere nociva. Qualsiasi farmaco alla lunga può causare effetti collaterali.


Ma cosa si può fare? Bisognerebbe arrivare al punto di gestire il Coronavirus come una normale influenza, curabile con terapie domiciliari. Peccato che farmaci come Zitromax, l'antibiotico anti-Covid, ad oggi risulti già introvabile nel nostro paese e che terapie che potrebbero quantomeno sostenere i pazienti, come l'ozonoteraia, il plasma, e il monoclonale, siano state quasi del tutto accantonate e poste in un cassetto. Tra l'altro l'Aifa ha emesso una nota stampa informando che nessun antibiotico è valido contro il Coronavirus.


Qualcuno già a mo' di battuta parla di 5a dose contro Deltacron. Ma ci si può davvero vaccinare ogni 3-4 mesi?...


Lo dirà la scienza. Intanto Bassetti sostiene che "Ci dobbiamo abituare" e Cristanti riferisce che ciò "Non è salutare per il sistema immunitario".


Tuttavia anche il meno colto in materia sanitaria è a conoscenza che la somministrazione di più farmaci, può nascondere insidie, soprattutto nei pazienti anziani. La politerapia, conosciuta come la contemporanea e continua assunzione di farmaci, porta diversi rischi tra cui la sensibilizzazione dell'organismo al farmaco stesso, che rischia di ridurre il suo effetto protettivo o addirittura di annullarlo.







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