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Election Day: I 30 giorni di Trump per azzerare Biden. Sarà dura! Ecco perché.

Appena dopo che l'Associated Press ha previsto la vittoria di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti, Trump ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che la sua campagna non sarebbe finita e sarebbe arrivata in tribunale lunedì prossimo. Secondo Donald Trump, la rete non può decidere le elezioni.



Le elezioni le decidono gli elettori, anche se l'eccezione della corsa presidenziale del 2000 è un'ancora di speranza per Trump ed il suo staff. In quel frangente a decidere fu la Corte Suprema, ma questa volta gli esperti parlano di troppi voti verso Biden perché Trump possa lanciare qualsiasi sfida legale che possa riuscire a cambiare il risultato.

Le dispute legali devono avere entrambi i candidati con un margine di voti similare, come successe a suo tempo per George W. Bush e Al Gore, che si basava su solo 537 voti in Florida. Il contenzioso elettorale è solo consequenziale, afferma Nathaniel Persily, professore alla Stanford Law School, "se il numero di votazioni contestate supera il margine di vittoria".


Biden ha ricevuto secondo l'Associated Press, oltre 4 milioni di voti. Un conteggio effettuato stato per stato che determina il totale elettorale. In Pennsylvenia, Biden supera Trump di 35.000 voti, in Nevada di 25.700, in Arizona 20.500, in Georgia 7.250.

Le opzioni legali a favore di Trump, oltre al ricontare le schede, sono diverse, ma gli esperti sono tutti convinti che difficilmente avranno successo. Potrebbero contestare la validità dei restanti voti che devono ancora essere conteggiati, oppure citare in giudizio per ottenere l'annullamento di alcune schede sulla base del fatto che sono state compilate in maniera "erronea".  Lo staff di Trump, ha presentato svariati ricorsi ma ad oggi sembra che per i giudici, non ce ne siano le basi.


L'unica causa su cui si potrebbe avere ancora una minima possibilità di successo è la disputa sulle schede elettorali della Pennsylvania arrivate tra il giorno delle elezioni e il 6 novembre. A metà settembre, la Corte Suprema della Pennsylvania ha stabilito che le schede ricevute fino al 6 novembre potrebbero essere contate, anche se lo fossero non hanno un timbro postale leggibile. Il Partito Repubblicano della Pennsylvania si è appellato due volte alla Corte Suprema. La seconda volta, il tribunale ha rifiutato di accelerare il caso, ma non ha escluso di sentirlo dopo le elezioni. Venerdì, in risposta a una richiesta dei repubblicani della Pennsylvania, il giudice Samuel Alito ha ordinato che tutte le schede per posta ricevute dopo il giorno delle elezioni dovessero essere separate, anche se i funzionari elettorali avevano già ordinato alle contee di farlo.


Allora perché con così poche speranze, Donald Trump non si arrende?... Uno degli obbiettivi principali potrebbe essere non tanto quello di vincere le elezioni, bensì incoraggiare una coltre d'incertezza sui risultati, dando così la percezione che non abbia vinto per via di una frode nazionale.


Di sicuro quest'elezione americana è dettata da confusione, da ritardi postali e perché no, come sempre succede ovunque, anche brogli localmente localizzati. Possibili brogli per cui la somma dei voti, non riuscirebbe lo stesso a permettere a Trump di superare Biden.

Donald Trump ha tutto il tempo per presentare i ricorsi del caso e tutto il diritto, ma intanto potrebbe anche fare mea culpa su alcune uscite poco serene che hanno spostato l'opinione pubblica lontano da lui. 30 giorni ci sono, e poi Biden giurerà e diventerà presidente degli United States of America.




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