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  • Immagine del redattoreRedazione

Fiume PO in secca. E' allerta. AdbPO pronta ad investire sugli invasi per trattenere l'acqua.

Crisi idrica del fiume PO. Arriva l'SoS dell'Osservatorio riunitosi all'Autorità distrettuale del fiume Po - Ministero transizione ecologica (AdbPO-Mite), già riconvocato per il 17 marzo.



La magra del PO a causa di pioggia e neve carenti quest'anno, mette a rischio il fabbisogno della popolazione con possibili gravi ricadute sull'idroelettrico.


Tutti gli indicatori dell'allerta idrica sono in stato avanzato. Grave è l'aridità del suolo che mette a rischio incendio e dissesto idrogeologico.


Diminuendo la portata del fiume, dal quale ogni anno si prelevono 20 miliardi di metri cubi d'acqua necessari per industria e agricoltura, si rischia un pericoloso circolo vizioso.


L'emergenza parte dal Piemonte e la poca acqua disponibile si sta già riversando nel piacentino e velocemente verso il Delta, dove nel suo percorso incontrerà il mare.


Diviene assolutamente necessario programmare invasi per contenere l'acqua.


Il presidente di AdbPO, Meuccio Berselli, spiega che ci sono diversi fattori che "non ci fanno stare tranquilli". "Bisogna accelerare - aggiunge - nelle procedure di adattamento al cambiamento climatico che significa realizzare invasi laddove possibile, quindi dighe. Provvederemo a investimenti con coraggio per fermare l'acqua".




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