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  • Immagine del redattoreRedazione

Guarita dal Corona virus, racconta la sua storia in esclusiva. Ecco cosa si prova davvero ad averlo.

La storia che oggi vi raccontiamo è quella di Angela (nome di fantasia). Una mamma divorziata con un bambino di 12 anni. Angela è residente nel parmense ed ha 37 anni. Prima dell'epidemia da Covid19 lavorava in una pizzeria ma a causa della chiusura delle attività di ristorazione è rimasta a casa senza lavoro. Era precaria e lavorava ad ore. Viveva con poche centinaia di euro e con un contributo del suo ex marito che finendo in cassa integrazione ha sospeso il pagamento del mantenimento.

Dopo circa 8 giorni a casa dal lavoro, Angela ha iniziato ad avere strani sintomi. Febbre alta che non scendeva, fatica a respirare e tosse secca. Un senso di stanchezza come se avesse corso per 1000 km senza fermarsi mai. Si è allarmata ed ha chiamato il suo medico facendo così partire l'iter per il tampone e tutti gli accertamenti del caso, venendo informata di aver contratto il corona virus.

"Ho avuto paura, non tanto per me, ma di lasciare mio figlio da solo. Ho pianto come mai avevo fatto nella mia vita. Mi è caduto il mondo addosso".

Tra i tanti esami, la tac ha mostrato zone opache ed ombre sui polmoni. In pochi giorni le condizioni di Angela, frattanto ricoverata in un reparto ad hoc (dove le giornate non passavano mai e si sentiva prigioniera), sono decisamente peggiorate ed è stata intubata ed attaccata ad una macchina per aiuto respiratorio. Le hanno somministrato farmaci a base di cortisone e continuamente le facevano degli esami. Durante le fasi critiche perdeva spesso conoscenza e quando si risvegliava si ritrovava con un tubo in gola con una continua sensazione di voler vomitare come se avesse sempre delle dita nella gola. Sudava. Aveva freddo e poi caldo.

Nel mentre la sua bambina, risultata stranamente negativa al virus è stata in quarantena dal padre ed ora è ancora con lui.

Angela ha combattuto una lunga e dura battaglia, ma il suo organismo ha retto ed ora è guarita, ma ancora in lei persiste la riduzione drastica dell'olfatto e del gusto. "Anche se guarisci sei diversa. Non sei più come prima, sia fisicamente che dentro. Questo maledetto virus ti cambia la vita. Io ho visto quello che succede negli ospedali. Medici con camici, guanti e maschere di cui non vedi nemmeno il viso, ma solo gli occhi stanchi. Ambulanze che arrivano continuamente a sirene spiegate. Porte che si spalancano rumorosamente. Rumori di barelle e gente che si lamenta e urla il suo dolore. Gente che non puoi vedere perché tu sei segregata in una stanza come un'appestata che anche se non vuole cova dentro un nemico in grado di uccidere le persone. Una cosa solo voglio dire a tutti voi che non l'avete provato. Restate a casa e non correte di passare quello che è successo a me."....

E alla fine di questo racconto, Angela piange ancora al telefono... Ha commosso anche noi.

Nicola Scillitani Per InVeritas


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