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La Francia demolisce le sue chiese per far spazio a parcheggi ed immobili. (Video)

"Quando mi parlate di cattedrali, non posso fare a meno di commuovermi". Così recitava lo scrittore francese Marcel Proust, nato nel 1871 ed autore del famoso libro in sette volumi "Alla ricerca del tempo perduto". Una frase carica di rispetto e ammirazione per i luoghi sacri innalzati con la speranza di compiacere Dio.



Ai tempi passati la chiesa era un luogo di silenzio, raccoglimento e preghiera. Se c'erano le guerre e si temeva lo stesso Dio, chi si rifugiava al suo interno, veniva risparmiato. Non si osava mettere piede in un luogo sacro con un arma. Le spade erano bandite, così come gli archi e i coltelli. Nulla poteva e doveva scalfire quei luoghi mistici, spesso innalzati al solo scopo di compiacere l'eterno, evitando così l'inferno per gli orrori commessi. Certo succedeva che le chiese venissero varcate per soggiogare e uccidere chi vi si fosse rifugiato, ma non dai veri cristiani. Chi lo faceva era un barbaro, un uomo senza fede. Uno peggiore del demonio, perché anche il diavolo si ferma davanti a quelle porte. Non osa varcare l'uscio di una chiesa.


Tempi dove un minimo di rispetto e timore verso il Signore c'era. Contrariamente a quello che sta accadendo nei moderni ed ultimi anni della tecnoloigia, in Francia. Un paese che ha dichiarato guerra alle chiese più piccole e meno frequentate, per fini economici o secondi non è dato saperlo. Nel 2016 ben 7 chiese sono state rase al suolo. Nel 2017. 26 luoghi di culto sono stati messi in vendita dallo stato francese. Tutto contrariamente alla costruzione di moschee islamiche. Ad oggi in Francia se ne contano circa 2.500. Costruzioni agevolate dai costi dei terreni, sempre più ridicoli, e tutto in nome delle sovvenzioni nel rispetto delle altre culture. Terreni venduti al costo di 7,50 euro al metro quadro e addirittura in luoghi come Evreaux a solo 1 euro al metro quadro.

Mentre il volto della Francia cambia, a Clarmais, a gennaio 2017, è stata demolita la cappella di San Bernardo. Costruita seguendo perfettamente il progetto della cappella di Lourdes. A nulla è servita l'opposizione del custode Damien Morel, che aveva utilizzato tutte le proprie energie mobilitando la popolazione. Al suo posto oggi si trova un parcheggio. Ma non è finita qua. A Villeurbanne nel 2016 è stata abbattuta la chiesa del Cuore dell'Immacolata di Maria, datata 1838 e consacrata nel 1842. Rasa al suolo dai bulldozer, nel quartiere della Maisons Neuves. Pochi erano i fedeli che vi si recavano e alla diocesi costava troppo. Al suo posto oggi vi si può trovare un immobile popolare e nemmeno una petizione della popolazione è servita. A Sablé - Sur - Sarthe, il 17 luglio del 2017 è toccato alla chiesa di San Martino, costruita nel 1880. Demolita sempre per poca frequentazione di fedeli, e difficoltà economiche della diocesi. Al suo posto il solito parcheggio.


La storia religiosa della Francia che viene cancellata anno dopo anno è visibile in parte sul sito web: https://patrimoine.blog.lepelerin.com/2016/07/27/carcassonne-la-chapelle-saint-martin-a-ete-detruite-mardi/ Tutto mentre l'occidente non condanna quanto sta accadendo, ed il vaticano tace.


Oggi, nel 2020 tutto questo scempio ancora continua, in sordina e all'insaputa di tanti, ignari che i fedeli ed il parroco di chiese francesi, magari anche adesso, sono costretti a chiudersi in chiesa a pregare, con la speranza che tale follia si fermi, quando invece forze dell'ordine sono costrette a fare irruzione per liberare il luogo sacro prima della demolizione. Un pezzetto di storia che non ci sarà mai più.




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