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La GdF fa visita a Librandi. Lui sbotta: "Sono intoccabile. Leghisti di m... Finirete per strada!"

La finanza si sa, deve fare il suo dovere, ma a volte, specialmente i piccoli commercianti si arrabbiano per la troppa rigidità. In passato si è sentito parlare di multe per non avere erogato uno scontrino di ZERO euro per un bicchiere d'acqua offerto ad un cliente assetato d'estate, oppure per la tassa sull'ombra della tenda da sole o dei balconi che "occupavano" il suolo pubblico impossibilitando al sole di baciare l'asfalto. Insomma un paese particolare l'Italia, ma dei controlli della guardia di finanza c'è sempre bisogno. Ora più che mai dato l'aumento dei costi dei prezzi in diversi supermercati che stanno approfittando dell'emergenza da Covid19. Ci sono poi interventi dovuti ed importanti come quello che la guardia di finanza ha fatto presso la società "TCI comunicazioni". Un azienda con 200 milioni di fatturato di "proprietà" del parlamentare Gianfranco Librandi (Scelta civica, PD e oggi con Italia Viva di Renzi).


Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione al 24 di luglio dopo averlo addirittura preavvisato. Tutto era partito dopo un articolo del giornale L'Espresso che citava l'azienda di Librandi come uno dei maggior finanziatori della "Fondazione Open", ente di Matteo Renzi su cui sta indagando la procura di Firenze a seguito di una segnalazione di Bankitalia su 800 mila euro di donazioni verso la stessa fondazione. Denari che sarebbero stati utilizzati da Renzi per acquistare la super villa di Firenze. Le accuse sono di traffico illecito di influenze e finanziamento illecito.


Insomma, i motivi per il controllo della guardia di finanza c'erano eccome ma Librandi non ha gradito lo stesso. Nonostante fosse stato avvisato prima e nonostante altri uomini della guardia di finanza si siano successivamente recati sul posto per spiegargli le motivazioni di tali verifiche.





Librandi però ha iniziato ad offendere tutti e minacciare: "Sono un intoccabile"; "voi non fate un C*** dal mattino alla sera mentre io lavoro"; "Non ha capito, ve ne dovete andare… lei pagherà le conseguenze di quello che sta facendo violando le leggi. Ora chiamo i generali e le faccio vedere io se sta facendo bene! Andrà a finire male!!"... e le urla non si sono placate facilmente anzi sono arrivate pure gravi minacce: "Io sono onorevole, e sto in Commissione Finanze ha capito? Ora chiamo il prefetto e la faccio sbattere fuori”; "le farò causa e le farò pagare le conseguenze dell’occupazione militare che ha fatto questa mattina nei miei uffici di Saronno… io sono intoccabile, avete violato i miei diritti garantiti, io le avevo detto di tornare venerdì perché oggi erano presenti anche dei clienti tedeschi… Ci divertiremo in tribunale, vedrà. Mi saluti i suoi amici leghisti...".


Librandi è stato una furia e all'arrivo di altri militari che hanno tentato di spiegargli e di tranquillizzarlo, ha concluso così: "Il maggiore **** sarà un leghista di merda. Fuori, andate via, aria! Fuori da casa mia!...".


Il parlamentale renziano, volto noto anche della tv e dei dibattiti politici non si smentisce mai. Continua ad essere arrogante e a sentirsi superiore. Troppo fiero di se e non solo per la sua ultima dichiarazione dei redditi di 447.169 euro (che potete trovare qui: https://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/dichiarazione_patrimoniale/files/000/004/180/2019_X.pdf).


L’eccesso però arriva dopo, quando il parlamentare smentisce la relazione della guardia di finanza dandogli dei bugiardi. Afferma sul giornale on line “Adnkronos” di non aver mai apostrofato i militari con le parole “leghisti di m***” ed informa che il risultato delle verifiche della GDF risultava tutto regolare.


Regolare o no, il comportamento di un parlamentare italiano, scelto dal popolo, non dovrebbe essere quello che ha avuto lui. Questa è la politica che non ci piace. Nessuno ha il diritto di farsi forte per un potere ricevuto dai cittadini. Da Librandi però non ci si poteva aspettare di meglio.


Ricordate quando in tv invitò tutte le famiglie italiane ad adottare un Rom, con la frase: “Ogni famiglia italiana adotti un rom?...” oppure “Date lavoro ai Rom nelle vostre aziende”, e lui di Rom a lavoro non ne ha mai avuti?...


Nicola Scillitani

Per InVeritas



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