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Le origini del Coronavirus e la pandemia che si poteva evitare. A dicembre si sapeva tutto in Cina.

Il seguente reportage è stato realizzato a seguito di uno studio approfondito durante il lockdown Italiano. Diversi sono stati i documenti esaminati, nonché numerosi i contatti con illustri personalità della Cina. A questo aggiungiamo numerosi contatti telefonici e social su gruppi Facebook come "Wuhan Group".



E' doveroso da parte mia informarvi che la maggior parte delle fonti non potranno essere rivelate. Vi farò però alcuni nomi nel limite delle possibilità che questo compromettente reportage permette, partendo da Philippe Sapp, studente universitario di medicina locale e Ilham Mounsiff, ragazza locale.


Il Coronavirus o meglio il Sars-CoV2 (perché i Coronavirus sono una categoria di virus già esistente in natura da sempre), si è iniziato a diffondere in Cina o meglio nelle zone povere del centro e nella provincia di Hubai già a dicembre del 2019. Diversi furono i casi di cittadini locali e i primi infetti hanno iniziato ad avere sintomi sufficientemente gravi, dopo aver consumato carne mal conservata di animali, acquistata presso il locale mercato di Guilin, una località nel sud - ovest del paese. Si è parlato di pipistrelli, ma la vendita di animali che noi non mangeremmo mai, si estende dai cani, ai gatti, ai topi. Che ci crediate oppure no, in Cina dopo una chiusura precauzionale, questi mercati estesi fino a Donnguan hanno già ricominciato la loro strana attività, senza alcun tipo di norma igienica a cui siamo abituati. Posso quindi affermare che il virus non è stato creato in laboratorio, ma si è diffuso a causa della follia umana e di comportamenti scorretti e disgustosi. Proprio un parente dei primi infetti ha confermato quanto sopra, accusando la Cina di essere troppo accondiscendente verso una certa assurda "cultura" radicata nel tempo.


Quando l'epidemia in Cina, ha iniziato la sua espansione, le autorità della metropoli di Hubai, molto preoccupate per questa strana e nuova malattia polmonare, hanno convocato in tutta fretta il pneumologo ed epidemiologo Zhong Nanshan di 84 anni. Per intenderci l'eroe della Sars, che riuscì ad assestarne la corsa. Appena chiamato a rapporto, Zhong, si recò subito da loro. Appena arrivato ebbe un conflittuale e acceso dibattito con le autorità cinesi che sostenevano che il virus fosse sotto controllo e che non si sarebbe mai trasmesso tra persona e persona, bensì soltanto in chi consumava carne "particolare". Al 18 gennaio, le autorità Cinesi, sostennero che solo 41 persone avevano casi riconducibili alla "malattia sconosciuta", quando in realtà Zhong, scoprì che ne erano molti di più e che il virus si stava diffondendo in maniera spropositata e senza freni.

A dicembre si era perso troppo tempo, e l'insistenza delle autorità cinesi non ha fatto altro che peggiorare le cose. Pensate che Zhong scoprì che a fine dicembre dei viaggiatori con sintomi, provenienti da Wuhan, si erano recati in Giappone e Thailandia diffondendo ancora di più l'epidemia.

Zhong si mobilitò in 2 giorni.


Dal 18 gennaio, momento della sua convocazione, Zhong, chiese immediatamente i numeri dei contagi, ma le autorità cinesi furono riluttanti nel concederglieli e continuarono ad asserire che i casi erano sempre e solo 41. Il 20 gennaio avvisò il mondo della malattia che si stava diffondendo e che ancora non aveva un nome. Questo a causa dell'incompetenza cinese, ben oltre 50 giorni dopo i primi casi di Covid-19. Il 23 gennaio riusci a far mettere in quarantena Wuhan e così vi rimase per ben 76 giorni.


La Cina non è nuova ai Coronavirus.


La prima epidemia da Coronavirus (non del Sars-Cov2) si diffuse in Cina dal 2002 al 2003 ed anche allora furono occultate molte notizie per qualche mese. Fortunatamente la Sars fu messa sotto controllo molto più facilmente, essendo meno invasiva di quella da Covid19.


La pandemia da Covid19 è l'evoluzione naturale dei virus della SARS


Per sopravvivere i Coronavirus della Sars si sono evoluti nell'organismo umano, seguendo l'istinto naturale di sopravvivenza ed imparando anche a "migrare" in altri ambienti, per garantirsi continuità della specie. Questo ci riporta alla diffusione tra esseri umani.


Ma si è parlato anche di un laboratorio di Wuhan e di vagoni ferroviarie con la scritta "Covid-19...


Parto dalla più farlocca delle due. La storia dei vagoni con la scritta "Covid-19" è una bufala colossale. E' stato solo un fotomontaggio diffuso ad hoc per spaventare le masse e fare dell'inutile complottismo. Il vagone in questione era una vagone americano e ho voluto fare delle verifiche chiamando direttamente le ferrovie Americane. Mi hanno spiegato che da loro, sui vagoni ferroviari, vengono apposte delle sigle, secondo degli standard fissati dall'associazione delle ferrovie americane. Sigle che riconducono una determinata categoria merceologica. La categoria Covid-19 non è mai esistita. Inoltre la foto proprio di quel vagone, ripristinata con programmi di grafica, mostra la vera dicitura: "TILX 161183". TILX sta ad identificare TrinityRail, che è uno dei principali fornitori nordamericani di servizi e prodotti per vagoni ferroviari.


Per quanto concerne il laboratorio di Wuhan, qualcosa di vero c'è...


Trattasi di un istituto di virologia e qui potrete trovare il loro sito web: http://english.whiov.cas.cn/.

Certo questa è stata la parte più difficile del mio lavoro di indagine e ricerca. L'utilizzo di traduttori dal cinese all'inglese, di molti documenti è stato compicato e approssimativo e fortunatamente ho individuato alcuni contatti cinesi che conoscevano bene l'inglese ed addirittura alla meno peggio, anche l'Italiano.


Tale laboratorio finì sotto accusa addirittura dal presidente americano Donald Trump, che ad onor del vero, sembra avere un certo odio verso la comunità cinese, forse complice la sua vita imprenditoriale, e il fatto che l'espansione cinese stia compromettendo in parte i suoi miliardari guadagni.


Il dott. Yuan Zhiming, a capo del laboratorio di virologia afferma, in tutti i documenti che sono riuscito a reperire, che il livello di sicurezza della struttura è sempre stato ai massimi livelli e che mai nessun virus possa uscirne. I documenti parlano di sicurezza biologida di tipo BSL-4. La più alta in assoluto. C'è da dire che il Sars-Cov19 è stato isolato e studiato proprio a Wuhan già nel mese di dicembre, quando la sconosciuta polmonite era stata presa sottogamba dalle autorità cinesi.

Allo studio del virus ci hanno e ci lavorano ricercatori che ogni anno vengono sottoposti a scrupolose visite sanitarie e psicologiche e la vita nel reparto Covid di Wuhan è davvero complicata. Ingressi ed uscite vengono gestiti con controlli scrupolosissimi e molto più invasivi di quelli a cui noi ci siamo ormai abituati. Ad oggi ci lavorano più di 120 scienziati di ben 12 équipe diverse che hanno esaminato più di 6.500 campioni. Una concentrazione di virus inimmaginabile.


Ma allora perché in tanti affermano che ci sia stato un incidente e che il virus sia stato creato a Wuhan?...


Persino Richard Dearlove, ex capo dei servizi segreti inglesi afferma che il coronavirus sia stato creato dall’uomo in un laboratorio in Cina e che si sia propagato nel mondo in seguito a un incidente. La verità però è un'altra. Il virus è arrivato a Wuhan già quando si era diffuso ai primi di dicembre in Cina, e a fine dicembre in Giappone e Thailandia.

C'è da dire che già nel 2018 l'ambasciata americana in Cina, allertò Washington più volte, per informare dei rischi presenti nei laboratori di Wuhan, sostenuti economicamente anche delle università degli Stati Uniti. Il problema della sicurezza già veniva evidenziato nel 2018, ed in effetti i primi di gennaio 2020 una fuga del virus c'è stata davvero, ma non è stata determinante alla diffusione del virus. A prescindere dai dispositivi di protezione individuali, inizialmente piuttosto carenti a fronteggiare il Covid studiato in laboratorio, il problema è dipeso da un cattivo smaltimento dei rifiuti. L'agente patogeno è stato rilasciato proprio dai resti dei pipistrelli usati durante la sperimentazione. Le fonti sono interne e attendibili provenienti dalla sanità cinese.


PER CONCLUDERE:


La pandemia che ha mietuto ad oggi nel mondo 741.000 vite, contagiandone 20, 3 milioni, e costringendo il mondo a fare i conti con lockdown e crisi economiche senza precedenti, poteva essere evitata e circoscritta già a dicembre del 2019.


Non mi soffermerò sul futuro che ci aspetta e sulle reali e attuali potenzialità di questo nuovo virus, ma mi concederò di riflettere su una sola cosa: "L'essere umano". Chi è artefice del suo mal, pianga se stesso. Siamo noi esseri umani che ci complichiamo l'esistenza da soli, e la natura cerca inevitabilmente di ricostruirsi spazi che noi gli abbiamo prepotentemente estorto.



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