Negli ultimi anni l'immigrazione in Italia è cambiata. Se prima arrivavano persone in fuga dalle guerre, oggi chi accede illegalmente al nostro paese lo fa per cercare una condizione economica migliore.
di Nicola Scillitani
Tra i tanti arrivi quotidiani, aumenta l'arrivo di minori non accompagnati di età compresa tra i 13 e i 15 anni. Giovani spinti spesso dai social network, oppure dalle famiglie che li mandano allo sbaraglio alla ricerca di posizioni redditizie lavorative.
Questi poco più che ragazzi, sviluppano così una fortissima fame di denaro che ricercano in maniera spesso illegale, allo scopo di riuscire ad inviare soldi nel loro paese.
Il crimine come lo spaccio e la piccola criminalità rappresenta per loro l'Eldorado in grado di garantirgli guadagni facili e veloci, regalando così alla criminalità organizzata locale, dei veri e propri inservienti al costo più basso.
Molti giovani vengono ospitati in albergo per tantissimo tempo e non hanno vere occasioni di crescita personale o lavorativa. Anzi spesso si adattano alla situazione, godendosi ciò che non hanno mai avuto modo di avere nei loro paesi poverissimi. Chi non lo farebbe?... Pasti caldi, televisione, videogiochi e tanto altro, fanno gola a qualsiasi adolescente. Un paradiso temporaneo che poi nulla lascia per il futuro.
In due anni gli sbarchi sono quintuplicati, così come i naufragi a poche miglia dalle nostre coste. Siamo passati dai circa 11.000 sbarchi l’anno della metà del 2019 a circa 45.000 persone sbarcate nel corso degli ultimi 12 mesi.
Un fenomeno che l'Italia è rimasta sola a gestire, senza nemmeno un reale sostegno dell'Unione Europea.
Tra l'altro se le restrizioni per i residenti aumentano e si chiudono le frontiere con alcuni paesi dell'africa a causa della nuova variante "Omicron".
Gli sbarchi non sono diminuiti nemmeno in tempo di pandemia e non si sono fermati nemmeno in tempo di lockdown. Contraddizioni davvero difficili da accettare.
