Milano - Un uomo legato alla criminalità albanese, uccise una prostituta 26enne di origini nigeriane, ad ottobre del 1999.
Oggi l'uomo è stato giudicato capace di intendere e volere e subirà il processo. A deciderlo la corte d'Assise di Milano a seguito di una perizia.
Il caso dell'omicidio si è riaperto nel 2018, dopo che l'uomo, già pregiudicato per altri reati, avrebbe raccontato agli inquirenti che il delitto compiuto a caso, doveva servire per regolare la spartizione del territorio per la criminalità organizzata e dedita a spaccio e prostituzione.
La donna fu uccisa con un colpo alla nuca e gettata nel Naviglio Martesana.
Dopo l'omicidio l'assassino lasciò l’Italia per recarsi in Svizzera, cambiando identità e guadagnandosi da vivere come pizzaiolo. Già ricercato per una condanna a 17 anni per traffico internazionale di stupefacenti, associazione a delinquere, corruzione e furto ed evasione, dopo l’arresto ha confessato l'omicidio.
L'omicida ha anche indicato i mandanti del delitto. Si tratterebbe di due uomini con cui era solito trafficare droga. Il 7 giugno riprenderà il processo.