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Parcelle salatissime per difendere gli ospiti di strutture protette che hanno subito l'inferno.

La battaglia contro la cooperativa Serinper (struttura di accoglienza sociale e familiare sotto l’indagine della procura per reati di maltrattamenti su minori e capi di imputazione come corruzione e scambi politico mafiosi) non è ancora terminata, anzi, siamo soltanto all’inizio.



Arianna Bertuccelli, presidente del CII (Comitato Imprenditori Artigiani) e tra le responsabili del centro di ascolto per il cittadino Help Pont Service, ritiene doveroso sottolineare che in questo momento nessuno deve permettersi di cavalcare quest’onda, senza portare risultati proficui. Fior fiore di professionisti si stanno affannando per accaparrarsi visibilità e parcelle su una vicenda che lei segue da tempo con gli avvocati Veronica Bertuccelli e Patrizia Micai, senza richiedere il compenso dovuto.


"A noi interessano i fatti ovvero aiutare le madri e i figli in difficoltà" scrive suoi social Arianna Bertuccelli, che rammaricata per questo comportamento da sciacalli aggiunge: "stop a proclami e a slogan dispersi nel niente".


Grazie all’avvocato Veronica Bertuccelli che, nel lontano 2017, ebbe il coraggio di contattare le forze dell’ordine del comune di Massarosa poiché una sua assistita veniva maltrattata e osteggiata all'interno della struttura, oggi si sono visti i primi risultati, e una di queste strutture nell'occhio del ciclone, "Casa Sonrisa" è stata chiusa. Gli ospiti d'inverno vivevano al freddo, soffrivano la fame, e ricevevano pasti immangiabili e spesso scaduti, come ad esempio gli Yogurt. Topi sono stati trovati anche nelle cucine. Oltre alle aggressioni verbali, nelle strutture affiliate alla Serinper, ci sono madri che hanno lamentato aggressioni fisiche nei riguardi dei figli. Una mamma ha addirittura denunciato di aver trovato graffi e lividi sulla bambina di appena 2 anni.


"Mi spiace che - scrive Bertuccelli - che chi attualmente rappresenta una regione non abbia il coraggio oppure sia indifferente alle vicende che riguardano la cooperativa Serinper (di cui parla tutta l'Italia intera). La storia, nostro malgrado, si sta dividendo in due parti: da un lato abbiamo soggetti o gruppi di persone che stanno lavorando attivamente (inquirenti in primis) per rendere giustizia alle vittime, alle madri e ai loro figli. Dall'altro purtroppo, scopriamo avvoltoi che, pur non sapendo nulla della questione, provano ad estorcere consistenti somme di denaro a questi "disperati". Infine, qualche politico sta pure tentando la scalata, salvo poi "annaspare" perché quando non si ha conoscenza della materia, si rischiano grandi figuracce".









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