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Quando il tradimento è da parte di un amico.

Della d.ssa Kristen Iaria - “Quando l’amicizia ti attraversa il cuore, lascia un’emozione che non se ne va” cantava anni fa Laura Pausini, ma cosa succede quando questa finisce?!

L’amicizia è da sempre uno dei pilastri della vita di ciascuno di noi. È un insieme di emozioni e sensazioni che donano bellezza.



Quando pensiamo alla parola “tradimento” però il nostro cervello la associa a partner che troppo spesso dimenticano la lealtà amorosa. C’è da sottolineare che oggigiorno i tradimenti più frequenti e dolorosi della vita appartengono alla sfera delle amicizie che compongono le nostre relazioni primarie.


Fin da piccoli, le amicizie sono le relazioni più significative nello sviluppo e nella crescita non solo della nostra identità ma hanno una forte intensità anche sulla nostra autostima.

“Chi trova un amico, trova un tesoro”: questa “favoletta” che ci raccontiamo ci serve solo a proteggerci, a salvare ciò che è buono ed eliminare quello che è cattivo. Ma anche il nostro miglior amico, quello che conosciamo da anni, cambia, perché il cambiamento fa parte del ciclo vitale di tutti noi.


Quando ci evolviamo verso una nuova tappa di vita, come un nuovo lavoro, una nuova abitazione, un nuovo amore, ecc… prendiamo direzioni non più così armoniose rispetto al nostro soggettivo sistema di bisogni affettivi, di convinzioni e di credenze, e quindi spesso accade che “la nostra persona” (miglior amico/a) non ci segua o non riesce a seguirci. Questa sua mancanza la viviamo come “tradimento” che non è altro che la conseguenza di una nostra ingenuità del “per sempre insieme”.


Ci sono amicizie che finiscono improvvisamente, altre invece si consumano come una candela accesa. Alla base di questo evento critico, spesso vissuto come un lutto, ci sono almeno tre motivi:


- la delusione per la scarsa presenza di un amico in un momento di reale bisogno;

- le slealtà date dal condividere con terzi segreti affidati all’amico;

- la mancanza di reciprocità, quando l’ascolto e la disponibilità diventano per lo più unilaterali e “dati per scontati” da una delle parti, quando l’amicizia diventa a senso unico.

L’ultimo motivo è il più doloroso perché spesso ci affidiamo alle cure degli amici e al loro sostegno.


La fiducia, l’impegno reciproco e la stabilità sono valori così fondamentali da provocare quando violati un risentimento di cui è difficile farsi una ragione. Anche la ragione in questo caso tace perché non sa come si rimedia ai disastri del cuore, anche in amicizia. La perdita di un’amicizia è un’esperienza fisiologica nella vita affettiva e può essere interpretata come un’occasione d’apprendimento, un’opportunità per riflettere sui propri errori e sulla qualità delle proprie relazioni seppur faccia male.


Infondo però l’amico che ci delude o ci tradisce non fa altro che compiere, consciamente o inconsciamente, il suo dovere di amico di togliersi di mezzo quando non ha più nulla da condividere con noi forse facendoci imparare la lezione che un vero amico è colui che cammina e camminerà sempre al nostro fianco.




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