top of page
  • Immagine del redattoreRedazione

Rifiuti da Covid: aumentano sempre di più e si fatica a smaltirli.

In tempo di Covid, la gestione dei rifiuti è diventata un grosso problema. Occorre distinguere tra rifiuti differenziati e indifferenziati di cittadini in quarantena, perché potenzialmente positivi. Purtroppo la mancanza di impianti adeguati, rischia di portare al sovraccarico.



Se il lockdown aveva abbassato l'inquinamento atmosferico, va detto, che la produzione di rifiuti speciali, potrebbe causare tra non molto, un collasso del normale sistema di differenziazione dei rifiuti sia urbani che ospedalieri.


Mascherine e tamponi in enorme quantità che si fatica a smaltire, in questo periodo, sarebbero in percentuale maggiore di bicchieri e piatti di plastica, che a breve non saranno più immessi sul mercato per questioni ecologiche.


Il problema si pone in particolare per la raccolta dei rifiuti presso le abitazioni di chi costretto alla quarantena perché positivo al tampone. I cittadini sani (o presunti tali) continueranno con la normale raccolta differenziata, mentre i positivi sono invitati a interromperla. I rifiuti finiranno nell’indifferenziata, per poi essere “prioritariamente avviati a incenerimento senza alcun trattamento preliminare”.


L'Istituto superiore di sanità (Iss), con nota del 12 marzo 2020 (aggiornata al 31 maggio dello stesso anno), ha fornito le linee di indirizzo per la raccolta dei rifiuti derivanti sia da abitazioni con presenza di pazienti positivi al Covid–19 in isolamento domiciliare o in quarantena obbligatoria sia da abitazioni prive di tale presenza, spiegando la necessità di non differenziare.




bottom of page