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Saltano gli equilibri di Trump in Africa, ma il mondo non se ne accorge, c'è il Covid. (Video)

Tutto il mondo è troppo impegnato con l'epidemia da Coronavirus, tanto da non accorgersi che in diversi paesi, i leader più "fastidiosi" vengono incarcerati, esiliati e messi a tacere.


Di Nicola Scillitani


Da quando in Uganda è iniziata la campagna presidenziale, il candidato più in vista dell'opposizione, Bobi Wine, ha dovuto subire di tutto. Gas lacrimogeni, violenza da parte delle forze di polizia ed anche l'arresto in isolamento per aver tenuto una campagna elettorale in violazione delle restrizioni del Coronavirus. Wine in un'intervista telefonica ha dichiarato di sapere che qualcuno lo vuole morto.


Nelle ultime settimane, dove l'arresto di Wine, il 19 novembre si è scatenato il caos, con proteste violente che hanno portato alla morte di almeno 45 persone e all'arresto di quasi altre 600, secondo la polizia. Wine è un leader di alto profilo in Africa orientale, ma non è il solo ad aver subito tale terribile sorte.


Gli USA, uniti sotto la guida di Donald Trump hanno avuto un peso rilevante nel mantenere la pace ed il rispetto dei diritti umani, ma ora in attesa di Biden o di capire che fine faranno i ricorsi dell'ex presidente americano, tutto è nel limbo. Le ripercussioni sono state avvertite nelle elezioni in diverse nazioni dell'Africa orientale.


In Tanzania, un ex parlamentare ed avvocato, Tundu Lissi, candidato alle elezioni, ha ricevuto minacce di morte ed è stato cacciato dal paese dopo le elezioni di ottobre, accusato di frode.


In Etiopia, Jawar Mohammed, magnate dei media è stato in prigione per cinque mesi, accusato di terrorismo. Accusa poi risultata infondata.


Il centr'Africa è nel caos e gli unici impegnati davvero nel mantenere l'equilibrio erano gli Stati Uniti d'America, che oggi devono rimanere in stand-by.






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