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  • Immagine del redattoreRedazione

Uccide la compagna ma la madre lo difende: "era sempre al telefono e lo trattava come un cane".


Un infermiere di origini calabresi uccise Aurelia Laurenti, la compagna, con diverse coltellate. Era madre di due bimbi di 3 e 8 anni.



L'uomo Giuseppe Forciniti, 33anni, aveva provato a giustificarsi sostenendo che era entrato un ladro in casa e che lui aveva tentato di difenderla, inscenando un irruzione.


All'arrivo i poliziotti hanno trovato la donna sul letto di casa di Pordenone a Roveredo in Piano, con il collo dilaniato da decine di fendenti. Anche l'avvocato di fiducia si è rifiutata di difenderlo essendo molto vicina al tema della violenza di genere.


Ma la madre nonostante la condanna, lo difende: "Lei era sempre al telefono, lo trattava come un cane!" e l'assassino durante l'interrogatorio raccontò di "essere stato aggredito per primo" e che si era dovuto difendere". Nessuno ci credette.


La donna era legatissima ai figli, ed il giorno della tragedia, erano dai nonni materni.




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