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  • Immagine del redattoreRedazione

Un DPCM tira l'altro. Sta per arrivare il decreto coprifuoco in stile francese.


La situazione è preoccupante. In Italia la linea epidemiologica dei contagi da Coronavirus continua a salire. Con 382.000 casi, 4.468 decessi e 24.994 guarigioni dall'inizio dell'epidemia, non si può stare certamente sereni.



Il governo Conte ha scelto una linea "a tappe". Si va per gradi. Si fa una legge e se non funziona o non ottiene i frutti sperati, se ne fa subito un'altra, con la speranza che sia più efficace della prima. Eppure, starete pensando, già l'8 di ottobre si era modificato l'attuale DPCM in scadenza, inserendo l'obbligo delle mascherine anche all'aperto, indicando una confusa diversità di utilizzo tra chi fa attività sportiva e chi invece attività motoria. Una confusione che aveva inizialmente fatto pensare all'obbligo del DPI per chi faceva footing o Jogging. C'è voluta una lettera di rettifica del Viminale per chiarire che non era necessaria.


Il 12 di ottobre invece a seguito di un lungo braccio di ferro con le regioni, nella notte è arrivata la fumata bianca, per un nuovo DPCM appena "sfornato" che sarebbe dovuto rimanere in vigore fino al 13 di novembre. Per carità lo è tutt'ora, ma lo sarà con ogni probabilità, ancora per poco.


Il governo Conte sta valutando l'ipotesi di realizzarne subito un altro in stile francese. Il nuovo decreto che potrebbe già uscire nei prossimi giorni, dovrebbe prevedere il coprifuoco a partire dalle 22 o dalle 21, al fine di evitare secondo lockdown. In sintesi a partire da tale orario, tutti i pubblici esercizi dovrebbero chiudere. Una decisione che porterebbe al collasso definitivo le migliaia di attività italiane già a rischio fallimento.

Come se non bastasse però, si potrebbe decidere di imporre la didattica a distanza per le scuole superiori.


Scelta che farebbe discutere parecchio, data l'insistenza del Ministro Azzolina, di tenere le scuole aperte ad ogni costo, perché a suo dire "sono i luoghi più sicuri".

Il Coronavirus ha portato problemi che finora non eravamo mai stati costretti ad affrontare, ma l'uscita di un DPCM ogni settimana, non farà altro che confondere ed allarmare ancora di più la popolazione. Del resto come dimenticare il periodo delle autocertificazioni?... Quando sui social si faceva ironia sul pericolo di deforestazione (per produrre carta atta a stampare i nuovi moduli)?


Bisognerebbe essere più concreti e decisi per il bene di tutti.


Editoriale di

Nicola Scillitani

Direttore del Blog News


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