Della D.ssa Kristen Iaria. La gravidanza è un evento psicosomatico che comporta numerosi cambiamenti psicologici sia nella donna incinta che nella coppia. Il concepimento avvia già una relazione importante con il bimbo nel grembo materno, ma spesso le complicazioni sociali ed economiche non consentono di potersi occupare di questa nuova vita.
Cosa fare se non si ha la possibilità di crescere un figlio biologico che si è concepito?
Un’opzione valida potrebbe essere il “Parto in anonimato” o la “CULLA PER LA VITA”, cioè una culla termica allarmata che consente di depositare i neonati in un luogo che garantisce l'anonimato dei genitori biologici e assistenza socio-sanitaria immediata per i neonati. La culletta termica assicura le condizioni ideali per un neonato e l'intervento tempestivo del personale sanitario preposto per il suo recupero.
Al bimbo viene identificata tempestivamente la famiglia affidataria e adottiva dal Giudice Tutelare del Tribunale dei minori.
“Essere padri e madri è intimamente connesso al concepimento di vita umana, ma non si identifica con esso” sostiene il Presidente dell’Associazione Culle per la Vita, Emiliano Zasa. Infatti, padri e madri si diventa nel quotidiano, nel prendersi cura dei figli, nel fornirgli le cure e il sostegno più adeguato.«Vi lascio un pezzo importante della mia vita che sicuramente non dimenticherò mai». Sono le parole della mamma di Noemi, la bimba messa in salvo nella Culla per la Vita di Bergamo, parole piene di dolore ma ricche di fiducia in un futuro migliore per la propria figlia.
Numerose sono le famiglie che non possono avere figli per svariati motivi e che lo desidererebbero inoltre per adottare un bambino con le adozioni internazionali, una coppia deve sostenere una spesa ingente da un minimo di 11-12.000 euro a un massimo di 30.000 e oltre, dipende dal Paese prescelto per non parlare delle problematiche familiari e dei limiti che ne evincono queste strategie di genitorialità.
Le Culle per la Vita, circa 66 nel territorio italiano, e il Parto in anonimato possono essere una via senza alcuna controindicazione, un gesto di Amore che salva la Vita.
Allo stato attuale esiste un vuoto normativo che è urgente colmare per dare piena affidabilità al sistema delle “Culle per la Vita” e per consentire che questi strumenti, insieme con il Parto in anonimato, veramente diventino delle soluzioni per chi si trova in situazioni di difficoltà. Una legge quadro sulle “Culle per la Vita” consentirebbe un contrasto diretto al fenomeno atavico degli infanticidi ed un’alternativa di Vita per donne e coppie che rischiano di compiere scelte affrettate…
In cinque regioni (Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Molise e Sardegna) non esiste nessuna di queste Cullette termiche e, soprattutto, la non conoscenza della possibilità di partorire in anonimato e di poter usufruire delle Culle per la Vita, laddove disponibili, comporta spesso l’abbandono in posti non consoni come cassonetti ed il verificarsi di infanticidi.
L’Associazione “Culle per la Vita” ha inoltrato alle diverse forze politiche e ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici un Disegno di Legge che verte su quattro pilastri fondamentali:
Il riconoscimento dello Strumento Culle per la Vita e la sua equiparazione al Parto in Anonimato;
La diffusione di una Culla per la Vita in ogni punto nascita;
L’attivazione in ogni punto nascita di un’équipe multiprofessionale per accogliere ed affiancare donne che manifestino l’intenzione di partorire in anonimato;
L’obbligo da parte dello Stato, delle Regioni e degli EE.LL. di informare, secondo le rispettive competenze, in modo costante e continuativo e non episodico.
Ogni essere umano che viene concepito ha già un ruolo e un destino segnato nella storia dell’umanità: non è mai un errore mettere al mondo un bambino ed è quindi fondamentale che l'informazione arrivi a tutti ed in particolare agli adolescenti.
