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Il protocollo della Svizzera (tra i paesi dove si vive meglio) per combattere il Covid19.

Pandemia ossia epidemia diffusa da microrganismi. Come combatterla? Stiamo vivendo di persona le regole e le restrizioni imposte dal governo Italiano, ma noi ci siamo posti una domanda per capire se si poteva fare di più. La domanda è: "Come la combattono gli altri stati?..."

Abbiamo scelto di prendere in esame la Svizzera, stato da sempre esemplare per molti aspetti. Già da tempo la Confederazione e i Cantoni hanno disposto misure ad hoc di prevenzione e lotta ad una probabile pandemia. Protocolli pronti su carta che ogni stato possiede indipendentemente da quelli standard già fornite dall'OMS (Organizzazione Mondiale della sanità). Lo scopo è quello di permettere di gestire al meglio la vita quotidiana in caso di pandemia.

Per capire come la Svizzera si sta muovendo, partiamo da quelle operazioni routine standardizzate per tutti. Le regole di igiene sono stabilite secondo i canoni dell'OMS: "Soffiarsi il naso e gettare subito dopo sempre il fazzoletto nei cestini senza riutarizzarli, laversi bene le mani, usare mascherine igieniche, pulire oggetti e superfici. Evitare i contatti diretti con altre persone (abbracci, strette di mano ecc.), tenere una distanza minima di un metro dall'interlocutore e sospendere le attività di gruppo (sport di squadra)". Inoltre viene strettamente consigliato di lavare sempre le manopole e le leve dei rubinetti prima e dopo il lavaggio delle mani.

Il piano svizzero per pandemia influenzale viene aggiornato regolarmente tenendo conto della situazione internazionale, dei cambiamenti in atto sul piano nazionale e cantonale e delle ultime conoscenze scientifiche e precisa i seguenti principi strategici:

1) Disporre le misure sanitarie atte a rallentare e controllare l'estensione dei focolai di influenza umana 2) Garantire il funzionamento dei servizi medico-sanitari 3) Disporre di medicamenti antivirali, antibiotici e vaccini specifici 4) Vaccinare, in caso di pandemia, le persone che lo desiderano 5) Permettere la continuità della vita sociale ed economica 6) Sensibilizzare e informare i professionisti in campo sanitario, le autorità e la popolazione.

Sul vademecum anti - pandemia della Svizzera si legge nero su bianco: "Non è possibile pronosticare con esattezza quando e dove si scatenerà la prossima pandemia, con che rapidità si propagherà, né quale sarà il suo livello di gravità in relazione al gruppo di età. La gravità delle ultime pandemie (l'influenza spagnola del 1918, l'asiatica del 1957, l'influenza di Hong Kong del 1968 e la pandemia H1N1 del 1977 e quella del 2009) ha avuto un andamento tendenzialmente decrescente, non permettendo però di anticipare future pandemie. D'altro canto, non si conoscono marker genetici abbastanza affidabili da autorizzare previsioni circa la patogenicità e la trasmissibilità di virus influenzali, né esiste alcuna relazione tra trasmissibilità e livello di gravità. Per tutti questi motivi, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile prevedere l’efficacia di singole misure. Una pandemia non è prevedibile".

Secondo lo stato svizzero, durante una pandemia è necessario mettere in conto eventi e sviluppi imprevisti che impongano delle soluzioni ad hoc:

• Situazione normale: costante aggiornamento dei piani pandemici, esercitazioni sulle procedure, messa a punto della collaborazione tra i vari attori e dei necessari canali di comunicazione, messa a disposizione delle risorse, stipulazione di contratti con produttori di agenti terapeutici e grossisti, esame di nuove strategie e misure, pianificazione del ripristino della normalità dopo la pandemia • I sistemi di sorveglianza rilevano dei segni premonitori/l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dichiara una situazione d'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC)4: messa a punto e controllo funzionale dei processi programmati in base alla situazione corrente e alla domanda di coordinamento del momento; finalizzazione dei contratti (p.es. acquisto di vaccini); recupero di misure preparatorie non attuate • Situazione particolare e straordinaria: predisposizione di soluzioni ad hoc per eventi imprevisti (p.es. resistenze virali, carenze di vario genere).

Fa riflettere quanto segue: "Allo stato attuale delle conoscenze, l'obiettivo di contrastare una pandemia influenzale con misure di contenimento (ingl. containment) appare irrealistico sul piano sia internazionale sia nazionale. Tuttavia, l'impiego selettivo di interventi per arginare la diffusione nella fase iniziale, può limitare i focolai locali, riducendo la trasmissibilità e proteggendo in modo mirato in particolare le persone vulnerabili. Sebbene ciò non serva a impedire il propagarsi della pandemia, può comunque rallentarla e consentire di guadagnare tempo. Le misure di contenimento perseguono quindi dei fini operativi locali e di supporto alla strategia di mitigazione". In sintesi secondo lo stato Svizzero, nemmeno la totale le chiusura di uno stato può fermare davvero una pandemia. Ne è esempio eloquente la riapertura graduale che sta avvendo a Wuhan (epicentro a quanto pare, del Covid19). La riapertura di attività e di servizi come i trasporti stanno ricominciando a far ritornare i contagi. Una volta che le restrizioni vengono tolte, il numero dei casi di contagio è previsto in crescita ma grazie alla gradualità di riapertura è possibile far respirare e non mandare al collasso la sanità. Unica vera e propria ancora di salvezza viene identificata nella realizzazione di un vaccino. E' ovviamente impensabile prevedere la durata di una pandemia e le dichiarazioni del leader politico "Matteo Renzi" faranno alquanto discutere. Renzi propone la riapertura di servizi e attività italiane prevedendo una durata della pandemia di circa 2 anni. Se non è possibile ancora farlo è giusto e doveroso che lo stato intervenga per salvaguardare l'intero sistema economico nazionale.

Ritornando alla Svizzera, chi si occupa della pandemia da Covid19?

L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) è responsabile del coordinamento delle misure in caso di epidemie locali o globali (pandemie) causate, ad esempio, dall'influenza o dal coronavirus.

E cosa ha previsto? 1) Alle persone provenienti da Paesi o regioni a rischio viene rifiutata l’entrata in Svizzera. Sono possibili deroghe, per esempio per le persone che vivono o lavorano in Svizzera. Chi intende entrare in Svizzera nonostante il divieto deve comprovare che soddisfa una delle condizioni in deroga. 2) Restare a casa. Uscire di casa soltanto se strettamente necessario, ossia: - per acquistare generi alimentari - per andare dal medico o in farmacia - per aiutare altre persone - per andare al lavoro se il telelavoro non è possibile - A chi ha più di 65 anni o è già affetto da un’altra malattia viene raccomandato di restare a casa da subito senza fare eccezioni, a meno che non debba recarsi dal medico. 3) Gli assembramenti di più di cinque persone sono vietati Sono vietati gli assembramenti di più di cinque persone nello spazio pubblico. Per spazio pubblico si intendono i luoghi pubblici, i sentieri o i parchi. Se si incontrano meno di cinque persone, deve essere mantenuta la distanza di due metri. Chi non rispetta questa disposizione è punito con una multa. I parchi e i cimiteri non sono quindi stati chiusi perché gli svizzeri si attengono scrupolosamente alle regole (quasi sempre). 4) Le lezioni presenziali nelle scuole, nelle scuole universitarie e negli altri centri di formazione sono vietate. Il divieto vige ad oggi fino al 19 aprile 2020. I Cantoni devono creare offerte di servizi per la custodia dei bambini che non possono essere accuditi privatamente. Non può essere fatto ricorso a persone particolarmente a rischio. 5) Il Consiglio federale vieta le manifestazioni pubbliche o private, incluse le manifestazioni sportive e le attività societarie. Vengono chiuse anche tutte le strutture pubblicamente accessibili, segnatamente: - negozi e mercati - ristoranti - bar, nonché discoteche, locali notturni ed erotici - strutture ricreative e per il tempo libero, segnatamente musei, biblioteche, sale cinematografiche, sale per concerti, teatri, case da gioco, centri sportivi, palestre, piscine, centri benessere, stazioni sciistiche, giardini zoologici e botanici e parchi faunistici - strutture che offrono servizi personali con contatto corporeo quali parrucchieri, saloni di massaggio, studi di tatuaggio e centri estetici 6) Il divieto non vale per: - negozi di generi alimentari e altri negozi, se offrono generi alimentari e oggetti d’uso quotidiano (p. es. chioschi, negozi nelle stazioni di servizio) - negozi di cibi da asporto (take-away), mense aziendali, servizi di fornitura di pasti e strutture di ristorazione per ospiti d’albergo - farmacie, drogherie e negozi di mezzi ausiliari medici (p. es. occhiali, apparecchi acustici) - uffici e agenzie postali - punti vendita degli operatori di servizi di telecomunicazione - banche - stazioni di servizio - stazioni ferroviarie e altre strutture dei trasporti pubblici - officine per mezzi di trasporto - amministrazione pubblica - istituzioni sociali (p. es centri di consulenza) - funerali nella stretta cerchia familiare - strutture sanitarie quali ospedali, cliniche e studi medici, nonché studi e strutture di professionisti della salute secondo il diritto federale e cantonale - alberghi Queste strutture devono rispettare le raccomandazioni di igiene e comportamento. Ciò può significare, per esempio, che il numero di persone presenti deve essere limitato per poter mantenere la distanza necessaria. In determinate situazioni i Cantoni possono consentire deroghe restrittive a questo divieto. Per tali deroghe occorre un interesse pubblico prevalente (p. es. per strutture di formazione e in caso di problemi di approvvigionamento) e devono essere rispettate ampie misure di prevenzione. 7) I datori di lavoro permettono alle persone particolarmente a rischio di lavorare da casa. A tale scopo adottano gli opportuni provvedimenti tecnici e organizzativi. Se la persona particolarmente a rischio può lavorare solo sul posto, i datori di lavoro devono provvedere affinché possano essere rispettate le regole di igiene e di comportamento raccomandate (lavarsi le mani, tenersi a distanza). A tale scopo adottano i provvedimenti tecnici e organizzativi necessari. Le aziende dei datori di lavoro che non si attengono a questa disposizione possono essere chiuse. Se il datore di lavoro non può adempiere i suddetti requisiti, deve continuare a pagare lo stipendio alla persona particolarmente a rischio. Una persona particolarmente a rischio comunica il suo rischio particolare al datore di lavoro mediante una dichiarazione individuale. A seconda del caso, il datore di lavoro può esigere un certificato medico. 8) I servizi di consegna a domicilio possono consegnare i generi alimentari e gli oggetti d’uso quotidiano ordinati online per sette giorni alla settimana ed è prevista una piattaforma web nazionale dove si possono addirittura scegliere i prodotti da acquistare. 9) Chi non si attiene ai divieti emanati è punito con una pena detentiva sino a tre anni e una pena pecuniaria. Che aumenta a più di 10 anni in caso di violazione della quarantena.

E gli aiuti ad aziende e privati?

Un nuovo pacchetto di aiuti da 32 miliardi di franchi svizzeri (pari a circa 30,35 miliardi di euro) lanciati dalla Svizzera a sostegno di aziende e lavoratori colpiti dall’epidemia di coronavirus.

Per le aziende: - È concessa una dilazione dei termini di pagamento di 60 giorni per le fatture emesse dallo Stato. Eventuali eccezioni saranno comunicate separatamente. - Gli interessi di ritardo sui crediti fiscali, compresi gli acconti non saldati, non saranno conteggiati per l’anno civile 2020 e, più precisamente, a partire dal 1° marzo 2020 al 30 settembre 2020. - È concessa una proroga d’ufficio al 30 giugno 2020 per l’inoltro delle dichiarazioni d’imposta per le persone fisiche per il periodo 2019 e quelle dei periodi precedenti. È concessa una proroga d’ufficio al 30 settembre 2020 per l’inoltro delle dichiarazioni d’imposta per le persone giuridiche per il periodo 2019 e quelle dei periodi precedenti. - La Divisione delle contribuzioni è autorizzata a rivalutare al ribasso la base di calcolo interna per la determinazione degli acconti che saranno emessi nel corso dell’anno 2020. - È sospeso l’incasso delle rate dei mutui concessi ai sensi della Legge sul turismo (LTur). È altresì prevista la cessione dei crediti per sussidi LTur agli istituti bancari. Si invitano gli albergatori a discutere questa possibilità direttamente con il proprio istituto bancario. Inoltre, gli albergatori che non hanno ancora richiesto acconti o la liquidazione finale degli investimenti strutturali sussidiati ai sensi della LTur sono invitati a prendere contatto con l’Ufficio per lo sviluppo economico (dfe-use@ti.ch), in modo da accelerare la tempistica per il versamento. - Gli Enti regionali per lo sviluppo (ERS) sono invitati a sospendere il rimborso dei prestiti FPR per progetti direttamente toccati dalla particolare situazione. - La riduzione del tempo di attesa per le indennità per lavoro ridotto a un giorno, decisa dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), è un primo passo importante verso lo snellimento delle procedure. In questo senso, vista anche la grande mole di richieste pervenute alla Sezione del lavoro, ricordiamo inoltre che è stato messo in atto un ulteriore potenziamento degli effettivi e dei supporti operativi, in modo da garantire una tempestiva informazione e una più celere evasione delle pratiche. Il Consiglio di Stato ha, inoltre, autorizzato sin da subito la Sezione del lavoro a considerare tutte le richieste di preannuncio per lavoro ridotto per coronavirus alla stregua di “perdite di lavoro dovute a provvedimenti delle autorità”, ai sensi degli articoli 32 cpv. 3 LADI e 51 OADI, anche laddove non vi sia al momento un ordine diretto di chiusura dell’attività. Non da ultimo, il Consiglio di Stato chiede inoltre alla Confederazione un’estensione della cerchia di beneficiari che possono beneficiare delle ILR. In particolare, ci attendiamo che questo strumento sia esteso anche agli indipendenti e ai titolari e ai dirigenti di aziende, che sul nostro territorio sono nella maggior parte dei casi famiglie. La richiesta si inserisce nel solco degli approfondimenti che la SECO ha intrapreso per estendere le ILR anche ai contratti di lavoro di durata determinata non rescindibili e ai lavoratori impiegati temporaneamente. - Quanto intrapreso dalla Confederazione, ovvero la messa a disposizione fino a 580 milioni di franchi sotto forma di crediti bancari garantiti e il previsto sostegno di 10 milioni di franchi per le spese amministrative straordinarie delle organizzazioni che concedono fideiussioni, è un elemento importante anche per in nostro Cantone. Su questa tela di fondo, è in corso il potenziamento della presenza della cooperativa di fideiussione CFSud in Ticino. Per accelerare e agevolare ulteriormente le procedure sono in corso valutazioni in collaborazione anche con la Banca dello Stato del Cantone Ticino. Si ricorda che la fideiussione entra in linea di conto per tutte quelle attività che non forniscono sufficienti garanzie alle banche ma con prospettive integre, e che senza la fideiussione non riuscirebbero a finanziare il loro progetto, ampliare la loro attività, superare momenti temporanei di carenza liquidità, rilevare un’attività esistente o fondare una nuova società.

Per i Privati: - per i mesi di marzo e aprile le indennità continueranno ad essere versate ai disoccupati senza dover fornire i documenti necessari normalmente agli uffici regionali di collocamento. - Baby sitter pagate dallo stato fino a 1000 franchi al mese.

Ed inoltre: - Prosegue incalzante il rimpatrio da parte della Confederazione degli svizzeri bloccati all'estero a causa del coronavirus, in quella che è la più grande operazione di rimpatri di turisti svizzeri organizzata da Berna. Finora, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha organizzato cinque voli di rimpatrio in provenienza da Perù, Costa Rica, Marocco e Colombia. Altri saranno effettuati entro il 4 aprile e riguarderanno vari Paesi in America del Sud, l'Australia, la Nuova Zelanda, le Filippine e la Thailandia, ha spiegato giovedì Johannes Matyassy, direttore della Direzione consolare del DFAE. In totale, sono state riportate a casa 1'400 persone. "Non possiamo fare tutto, non possiamo venire a cercarvi con un elicottero su un'isola remota. Ma facciamo tutto il possibile e le nostre rappresentanze all'estero sono in piena azione" dichiarano i politici svizzeri. Le rappresentanze diplomatiche e la helplineLink esterno istituita dal DFAE hanno risposto nei giorni scorsi a migliaia di domande di cittadini preoccupati. Il DFAE è a conoscenza di diversi casi di malattia fra i turisti svizzeri, con un decesso. In Svizzera si riportano a casa i propri cittadini.

Altre iniziative sono in corso d'opera e la Svizzera ad oggi conta di 13.213 persone contagiate con appena 235 decessi. Tenendo presente che questa nazione conta di 8 milioni e mezzo di persone. A stento un sesto di quella Italia che ad oggi purtroppo conta di più di 9.000 decessi.

Il nostro governo ha preso in esame le misure adottate dalla Cina per il proprio piano anti - pandemia, e noi abbiamo voluto provare a prendere in esame quello di una delle nazioni più interessanti d'europa. Il Paese migliore dove vivere e lavorare secondo il report annuale del noto gruppo bancario HSBC che ha decretato il primo posto della Confederazione Elvetica, come Paese caratterizzato dalla miglior qualità di vita.


Nicola Scillitani Per InVeritas




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