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Libera me - Nir

LIBERA ME, in uscita il 19 aprile 2024 su tutti i digital stores e in rotazione radiofonica, promosso dall’etichetta discografica “NIRO MUSIC LABEL” & “ALPHA RECORDS”.



“LIBERA ME” è il nuovissimo singolo del cantautore NIR (GERVASIO PROVENZANO) 32enne di Parabita (Le). “Nunnu Nunnu, guarda stu mundu, mentre galleggiu sta scinde a fundu” , intrecciato dalla lingua salentina (origine dell’autore) e dal ritornello in latino “LIBERA ME, DOMINE, LIBERE” che sta a significare LIBERAMI, SIGNORE, LIBERAMI; un brano dedicato non solo alla sua terra quale il Salento ma anche a tutte le etnie e nasce dopo un lungo periodo di riflessione personale e artistica dell’autore, un vero e proprio viaggio spirituale. È imbarazzante quello che succede nel mondo oggi. Chiunque, nessuno escluso, è responsabile dello scatafascio attuale, afferma l’autore Gervasio Provenzano. Se vogliamo trarre le somme, per cercare qualcosa di positivo ci vorrebbe un miracolo. Un po’ come trovare un ago in un pagliaio. Nonostante tutto ciò, io comunque non demordo e tengo viva la speranza. Io continuo a vivere con la speranza che ogni giorno sia migliore. La speranza che le grandi crisi internazionali si plachino. La speranza che, se l’Europa è veramente unita, può far fronte ad ogni difficoltà. La speranza dell’accoglienza. Mantengo viva la speranza di assistere a manifestazioni pacifiche; e non vedere ogni giorno svastiche, fasci littori e saluti affini. Tutto ciò a detta di molti può sembrare utopistico, e forse lo è. Che ci posso fare, d’altronde mi definisco un sognatore. Un sognatore con ancora speranza in un mondo migliore. Il brano “LIBERA ME” rientra nel genere Afro-Elettronico, ed il nuovo stile simboleggia la rinascita definitiva dell’autore. Il suo nome d’arte, “Nir” (acronimo di “Non Importa Rinasco”), simboleggia un cambiamento di cui forse l’autore non ero ancora pienamente convinto dopo il superamento di tante sfide che ha dovuto affrontare; dopo un anno, finalmente questo progetto ha preso forma e colore, lo stesso amore che per tanti anni lo ha unito alla sua amata terra, quella del Salento. E' la stessa terra che viene richiamata nel testo del brano, una terra che chiede aiuto a Dio e simboleggia una terra multietnica, che racchiude tutti i popoli e nazioni, è un inno di liberazione dell’anima da ciò che ogni giorno è costretta a subire e vedere. Un'anima sofferente, che ha sicuramente bisogno di assaporare le sue tradizioni, musica, storia e cultura. Come possiamo ascoltare nello special del brano “Nunnu Nunnu, guarda stu mundu, mentre galleggiu sta scinde a fundu”, l’artista fa riferimento all’essere umano ormai sfruttato e abbandonato dalla società. La vita, un mare di emozioni e sentimenti da vivere assaporandone i mille risvolti. Un mondo di situazioni, a volte belle a volte meno. Esperienze diverse, che influiscono sulla nostra persona in modo più o meno positivo, a seconda dei casi. Ma cosa succede quando quel mare di emozioni si trasforma in un mare in burrasca? Cosa accade quando quei sentimenti diventano così difficili da gestire da apparire ai nostri occhi come dei nemici? In fondo un nemico non è qualcuno o qualcosa che non vuole il nostro bene? E come altro potremmo definire quelle situazioni, quei casi in cui ci troviamo in difficoltà e in cui tutto sembra essere più grande di noi, insostenibile, un mondo in cui non ci troviamo più a nostro agio? Allora cerchiamo qualcosa che ci possa aiutare, qualcosa che possa sostenerci in quella grande difficoltà che è diventata la vita, una specie di salvagente, si qualcosa che ci permetta di stare a galla, di continuare a respirare in un momento in cui ci sembra davvero di stare per annegare nella sofferenza di situazioni più grandi di noi.




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