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Immagine del redattoreRedazione

DAMON ARABSOLGAR: "ERBIVORO" è il nuovo singolo

In uscita venerdì 16 febbraio 2024 in distribuzione Believe Digital il nuovo singolo del progetto solista di Damon Arabsolgar (attualmente, anche una delle metà dei MOMBAO) dal titolo "Erbivoro"



Un brano che nasce dopo un incontro, un confronto, una narrazione da parte di Damon che continua a mettersi a nudo dopo il suo debutto con "Nitida", brano pubblicato a novembre: una canzone d’amore scritta durante l’inizio di una separazione, un tentativo inconsapevole di imprimere un’istantanea, lasciare una traccia del sentimento per cui valeva la pena lottare per tenere tutto insieme.


Damon continua così a svelarsi con "Erbivoro", un nuovo invito a sentirsi liberi, a pensare fuori dagli schemi, sentirsi vivi fino ad esaurirsi, bruciare bruciare, non credere a chi ti dice di rimanere fermo, che è meglio non rischiare. Un nuovo anticipo di un disco di quella che sarà un'autobiografia musicale, indossando una veste sinora inedita che si compone di fragilità e vulnerabilità sussurrate, lontano dall'immagine impattante a cui ci avevano abituato i Mombao. “Erbivoro” ci invita ad abbandonare l'intento di fare previsioni, anticipare il futuro, cercare di evitare i rischi, meglio invece rischiare per i propri sogni, sentirsi vivi mentre si impara a galleggiare su e giù fra le onde, prendersi la vita e mangiarsela tutta fino in fondo.


"Erbivoro" poggia le sue fondamenta su una presa diretta pianoforte e batteria, suonata e prodotta da Damon Arabsolgar e Giacomo Carlone. I cori sono stati scritti e cantati in un momento di pura magia e gioia di vivere da Guinevere, guardando dall’alto le colline della Magona. L’assolo finale è di Pietro Fornara, un urlo di libertà e rabbia che gli è uscito dal petto, giù per le dita, solo chi sa cosa vuol dire sentirsi in gabbia sa davvero cosa vuol dire sentirsi liberi.

Testo di Damon Arabsolgar

Pianoforte, voce, chitarra, basso, lapsteel guitar di Damon Arabsolgar

Batteria di Giacomo Carlone

Cori di Guinevere

Assolo finale di Pietro Fornara

Prodotta da Giacomo Carlone e Damon Arabsolgar

Mixata da Giacomo Carlone e Damon Arabsolgar

Master di Giovanni Versari

Foto di copertina di Ginevra Battaglia


La musica di Damon Arabsolgar si dimostra esser fatta per essere ascoltata al buio, con gli occhi chiusi, e conduce altrove, portandoci dal più microscopico dettaglio ad un volo oltre la stratosfera, laddove l’orizzonte si curva e le cose quotidiane perdono di senso. Le strutture sono sempre imprevedibili eppure non lasciano mai disorientati, accompagnando per mano l’ascoltatore in un vero e proprio viaggio da cui ci si risveglia diversi, come dopo un lungo sogno rivelatore.


Passo un giorno da solo sotto un cielo lattiginoso,

sdraiato sotto ad una statua,

coperto di foglie,

sento i miei invecchiare al telefono

mentre un uccello mi imita accoccolato nel prato.

Qualche giorno fa

un ragazzo mi ha fermato per parlarmi scavalcando le transenna

era un tipo serio

uno da poche cazzate

mi guarda serio, serissimo

mi fa

Fratello si vede che a te la vita piace davvero

vorrei dirgli

Straniero, un paio di anni fa stavo piegato in due in una stanza triangolare

una professionista dai capelli neri ricci cercava di convincermi a non lasciarmi andare

rantolavo nei pensieri madidi tossivo

capelli secchi annodati in crisi di panico

rifiutavo l'idea che il mondo fosse anche questo,

una newtoniana struttura a blocchetti

geometricamente precostituiti

un'illusione da debellare

ed io, incapace di farlo

invocavo aiuto poi lo rifiutavo.

Davanti a me Isacco mi guarda con gli occhi da erbivoro

siamo su una soglia

dietro di me montano onde fuori misura che

non so domare

già solo stare a galla ha bisogno di tutte le mie energie.

Quel giorno ero circondato di pesci di natura sconosciuta

banchettavano con qualche tipo di schifo in cui ero immerso che

mi ha fatto vomitare qualche ora dopo,

il sole sorgeva lento e liquido, come oggi,

spolverando qualche cima di qualche montagna che non conosco.

Gente col cappotto beveva caffè caldi

mentre provavo a rimanere a galla.

Isacco continua a guardarmi con occhi da erbivoro

Amico cosa vuoi che ti dica

ad essere davvero lucidi, se vuoi la verità,

ho capito che siamo tutti matti

siamo qui solo per una scarsa capacità di

valutare i rischi

guardare qualche metro più in là

ma davvero vuoi guardare laggiù

ci sono solo proiezioni

come giochi di ombre

falsi in ogni caso come false sono tutte le previsioni.

Meglio stare qui

su e giù fra le onde

l'alba durante la mareggiata rende la pelle splendida.


Damon Arabsolgar è poeta, compositore, autore, produttore e performer.

Da piccolo, ha cominciato a scrivere e registrare canzoni su cassette magnetiche e non ha mai smesso, spinto dalla necessità di rimanere da solo con il suo pianoforte per dar voce, in maniera puramente istintiva, alla sua parte più vulnerabile e sincera. Parallelamente alla sua intensa attività live con il duo MOMBAO, negli ultimi sei anni ha segretamente lavorato alla scrittura del suo progetto solista, in cui Damon torna alla sua natura più intima e cantautorale. Decide di usare per la prima volta il suo nome di battesimo solamente ora, per pubblicare del materiale profondamente personale realizzato con un senso di urgenza e bisogno di catarsi.


Le sue canzoni sono oceaniche e siderali, parlano di amore e separazione e nascono come gesti quasi involontari, un’emersione inconsapevole di immagini, come poesie veggenti in grado di dar voce a parti sommerse di sé, prevedere il futuro. Il materiale era basato inizialmente su voce e pianoforte e solo successivamente è stato ampliato insieme al suo produttore, Giacomo Carlone (Abe, Angelica, Dadasutra, Checco Curci, Egokid) introducendo sintetizzatori modulari, prese dirette, batterie, chitarre e arrangiamenti per archi di musica contemporanea, scritti dal compositore Vincenzo Parisi (1° Premio al Concorso di Composizione del Conservatorio Verdi di Milano, il 1° Premio al Concorso Internazionale di Composizione Jorge Peixinho in Portogallo, vincitore della Call For Scores 2021 indetta dalla Collana Discografica 19’40” fondata da Enrico Gabrielli) e suonati dal Trio Cavalazzi (Elisa Toffoli, Dardust)


Le sue influenze spaziano da Patrick Watson a Luigi Tenco, da Andrea Laszlo de Simone ai Radiohead, da Arvo Pärt ai Big Thief, passando per Nils Frahm, Nick Cave, Emma Ruth Rundle, Daniel Blumberg, Tamino, Sparklehorse e i The Microphones. In combinazione con la sua voce, il pianoforte di Damon crea una sorta di intimità, come se fossimo seduti accanto a lui la notte, mentre ci sussurra ballate malinconiche ed esperienze spirituali, catturando l’imperfezione e la vulnerabilità dell’umanità.


Da sempre artista multidisciplinare e poliedrico, nel corso degli ultimi quindici anni, con i suoi progetti paralleli (MOMBAO), ha rilasciato tre LP e quattro EP, suonando in tutta Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Marocco e Russia e calcando alcuni dei più importanti palchi nazionali (Carroponte, BASE, Magnolia, Jazzmi, TPO, Arcellabella) e internazionali (Kino Siska, MENT Festival). Con i MOMBAO ha inoltre anche partecipato all’edizione di X-Factor 2021.


Produce colonne sonore sotto il nome CAVALLIPAZZI insieme a Giacomo Carlone, ed è attualmente artista associato di BASE Milano con cui collabora per progettualità triennali e curatela di una parte di FAROUT, festival di arti performative.





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