La Danimarca è da sempre vista dagli italiani come un paese avanzato e sviluppato, al pari di Svezia e Finlandia. Ciò che leggerete in quest'articolo invece, dimostra quanta arretratezza e follia ci possa essere dietro una parvenza di superiorità.
Il paese nordico ha intrapreso una vera e propria guerra contro le persone affette da Sindrome di Down. Il loro obbiettivo è quello di annullarne l'esistenza e a quanto pare sembra ci stiano davvero riuscendo. Nell'ultimo anno solo 18 bambini sono nati con questa sindrome. Il numero dei bambini Down in Danimarca ha toccato il punto più basso dal 1970, quando la Danimarca decise di istituire un registro in cui vengono annotati tutti coloro affetti da questa malattia.
"Se nasci down sei un errore". E' questo quello che con vigore si sta inculcando a tutte le donne gravide, al fine di convincerle a sottoporsi ad esami diagnostici per verificare se il futuro bambino nascerà Down. In tal caso si avvia un forte iter di convincimento per abortire.
Il presidente dell'associazione delle ostetriche, Lilian Bondo ha ammesso: "Quando riusciremo a identificare tutti i feti con la sindrome, ci avvicineremo alla situazione ideale, in cui tutti questi errori genetici, saranno abortiti".
Parole indegne, messe in pratica con i fatti. Il 98% delle donne in gravidanza a cui è stato diagnosticato il rischio di avere un bambino affetto dalla malattia, ha deciso di abortire. Ad alimentare questa follia è stato Niels Uldbjerg, professore presso il dipartimento ginecologico all'Aarhus University hospital: "E' un risultato straordinario, e finalmente ci avviciniamo allo zero". 6 danesi su 10 invece, accolgono positivamente questa "igiene razziale" molto simile all'Eugenetica nazista.
Oggi è stato scelto di debellare una forma di disabilità come la sindrome di Down e domani a quale disabilità toccherà? Ai paraplegici, ai diabetici o a chi altro?... La vita è un dono anche con le sue limitazioni.
Il canale tv Dr2 ha trasmesso addirittura un documentario, Død over Downs (la morte sui Down).
Paesi avanzati che non lo sono affatto.
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