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Pandemia Covid19. Così non va. Bisogna fermare tutto o non ne usciremo.

Il Sars - Cov19 anche comunemente chiamato "Corona Virus" sta continuando a mietere vittime e a contagiare tantissime persone in tutto il mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità registra oggi 179.112 casi confermati di Covid19, di cui 11.526 nelle ultime 24 ore, con 7.426 morti (475 nuove). In Europa si accertano 64.189 casi confermati totali (8.507 nelle ultime 24 ore) con 3.108 morti.



In Italia la situazione è sempre più critica ed i nostri sanitari lavorano 24 ore su 24 per far fronte ad un emergenza che ancora oggi non permette di vedere la fine del tunnel. Le misure del decreto governativo del 9 marzo, aggiornate poi con il decreto dell'11, hanno limitato di molto la nostra libertà d'azione, riducendo il più possibile i rapporti sociali e i nostri spostamenti.


Misure che secondo molti sono ancora insufficienti a fermare la pandemia. Il governatore del Veneto Luca Zaia durante il punto della situazione dell'unità di crisi, in streaming ha dichiarato: "Sono dell'idea che le misure del Governo per evitare i contagi vadano rinnovate e inasprite. Mi riferisco in particolare alle passeggiate di gruppo, e ai negozi la domenica. Per me i negozi e anche i supermercati vanno tenuti chiusi la domenica". Su questa linea Coop che ha deciso di tenere intanto, per almeno 2 settimane, chiusi i propri punti vendita la domenica. Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, mette in quarantena il comune di Ariano Irpino e diversi comuni d'Italia diventano zona Rossa.

Nel mirino finiscono anche gli irriducibili dello sport e della "corsetta mattutina" che dovrebbero e potrebbero fare sport da casa. Il governo infatti ribadisce che non bisogna uscire di casa, se non per motivi di lavoro o di primaria necessità come l'acquisto di farmaci. Anche per l'uso della bicicletta bisogna ricordare alcuni passaggi fondamentali. Il suo utilizzo è consentito per raggiungere la sede di lavoro, tornare a casa, per fare la spesa o andare in farmacia e per l'attività sportiva all'aperto. L'attività motoria all'aperto è prevista dai decreti e per farla non è necessaria alcuna autodichiarazione. In caso di controlli però le autorità di pubblica sicurezza possono comunque richiedere di dichiarare il perché dello spostamento. In quel caso, si è tenuti a effettuare la dichiarazione.


In Italia con un'epidemia di rilevanza mondiale è concesso ancora troppo. Bisognerebbe seguire per intero il modello cinese. Pechino ha fermato l’ economia e le attività sociali dell’intero Paese dal primo giorno della dichiarazione di emergenza a Wuhan e nello Hubei. Aeroporti, linee dell’alta velocità, fabbriche, uffici, scuole sono state immediatamente chiuse. Sono stati interrotti persino gli spostamenti interni. Per i beni di prima necessità la popolazione ha effettuato ordini online e le autorità hanno organizzato un sistema di consegna ai cancelli dei comprensori residenziali, per limitare al massimo i contatti. Il divieto di muoversi e lavorare per centinaia di milioni di cinesi hanno avuto un costo economico e sociale immensi, ma sta avendo ottimi risultati. Non si può affermare che la Cina sia libera, ma è molto più vicina di noi all'uscita del tunnel. Vedono già la luce.



Ma come si può combattere una Pandemia?...


La pandemia non è altro che un'epidemia molto più estesa. Epidemia (dal greco epì "sopra" e dèmos "popolo") è una malattia infettiva che colpisce nello stesso momento più individui appartenenti alla stessa comunità. Si può diffondere a causa di questi fattori:


1) A causa della capacità infettante ( virulenza) degli agenti patogeni, ossia dalla capacità mostrata da tali agenti di attaccare nuovi organismi e di riprodursi, causando lo stato di malattia. In questo il Sars - Cov19 ha dimostrato di essere molto attivo.


2) A causa dell'ospite, che spesso non è in grado di difendersi dalle aggressioni del virus e si ammala. In Italia esiste una grande maggioranza di persone anziane con difese immunitarie deboli e organismi spesso debilitati. Questo crea un aumento di decessi e contagi.


3) A causa di precarie condizioni igieniche e climatiche anche se ad oggi non vi è certezza che una maggiore igiene di strade e aree comunali possa ridurre l'epidemia, e nemmeno vi è certezza che un determinato di clima possa ridurla.


Si può combattere seguendo quelle pratiche igienico-sanitarie che servono a eliminare l'agente infettante e i suoi vettori dall'ambiente: disinfezione, sterilizzazione e disinfestazione. Inoltre le malattie infettive devono essere denunciate e i malati vanno isolati nel periodo in cui sono contagiosi (quarantena).


Occorre fermare la diffusione della malattia e lo si può fare solo auto isolandosi tutti e restando quindi in casa. Bisogna fermare tutto ciò che non è di prima necessità anche nei settori produttivi. Fermare i mezzi di trasporto.



Attualmente ci sono farmaci di cura e vaccino in sperimentazione, ma non vi è cura. Per questo motivo restiamo a casa. Scene come queste non si devono vedere.


Nicola Scillitani

Per InVeritas

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