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  • Immagine del redattoreRedazione

Uccide la moglie ma viene assolto per gelosia. Ira della commissione contro i femminicidi.

Un uomo è stato riconosciuto incapace d'intendere e volere per "delirio di gelosia" dopo aver ucciso a Brescia la moglie.



Il 70enne un anno fa uccise la moglie, Cristina Maioli, insegnante di scuola superiore che era stata poi vegliata per ore dal marito.


La commissione contro il femminicidio ha mostrato tutto il suo sdegno. A pochi giorni dalla Giornata contro i femminicidi arriva questa storia che li ha fatti infuriare.

"E' sempre necessario aspettare le motivazioni di una sentenza, ma se venissero confermate le notizie di stampa il senso di quella di oggi preannuncerebbe un fatto gravissimo: un marito può essere assolto dal femminicidio della moglie perché il delitto è stato commesso 'in preda ad un delirio di gelosia', che ha reso l'uomo incapace di intendere e di volere. Se davvero l'uomo fosse stato incapace di intendere e di volere avremmo dovuto avere una pronuncia diversa. Noi crediamo invece che né la gelosia, né altri sentimenti di possesso possano in alcun modo giustificare la violenza contro una donna o addirittura la sua uccisione. Anzi, che proprio tali giustificazioni siano il prodotto della cultura patriarcale di cui il delitto d'onore era il simbolo e dalla quale vogliamo emancipare l'Italia. Nella Commissione Femminicidio approfondiremo questa sentenza»


Sono state le parole della Senatrice Valente, della Commissione parlamentare contro il Femminicidio.




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